Un frammentato edificio storico di Milano trasformato in un dinamico open-space. L’attento controllo progettuale innesca un processo di disintegrazione spaziale che rende fluido ed armonioso il percorso visivo emozionale.
L’edificio, ubicato in Corso Venezia, nonostante la struttura in muratura portante, si presenta in una fluida spazialità organica che rende armonioso il percorso visivo. La rigida scatola primaria viene disintegrata e trasformata in uno straordinario open-space attraverso un complesso gioco di luci artificiali e naturali che esalta i forti segni monumentali al livello seminterrato e l’inclinazione dei prospetti nello spazio di collegamento tra i due livelli. Lo spazio, prima della ristrutturazione, si presentava rigido e monotono con una ripartizione interna frammentata e labirintica, con stanze disposte in fila lungo angusti corridoi. Una superficie irregolare di 550 mq trasformata in un labirinto visivo che guida lo sguardo e segna il percorso tra doppie altezze e contrasti armonici di materiali e volumi. La demolizione di una porzione di solaio e la collocazione della scenografica scala di acciaio Corten® ridisegnano uno spazio dalla forte connotazione funzionale, in un attraversamento emozionale, che con energia esprime il passaggio dall’area uffici alla zona expo. Gli arredi, gli elementi espositivi e gli elementi divisori permeabili, come l’installazione ispirata ai lacci delle sneakears, sono stati concepiti come sculture emozionali. Il progetto illuminotecnico è stato curato dall’arch. Jessica Caruana.
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