Tutti più comodi! è l’espressione con cui il papà ha sintetizzato gli esiti dell’intervento di ristrutturazione che ho condotto per una famiglia composta da papà, mamma e due figli, finalmente trasferita nella nuova abitazione dove ha potuto trovare più agio e spazio per tutti e a ciascuna cosa.
Un intervento per me non facile, perché mi ha portato a incrociare dei Committenti poco avvezzi al progetto di architettura contemporaneo e più radicati a un concetto di casa molto classica, obbligandomi quindi a guidarli per mano attraverso il non facile percorso della definizione della spazialità e soprattutto della matericità di questa, nella giungla di proposte e tentazioni che offre il mercato di oggi.
Il mio atteggiamento, come sempre, è stato quello di ascoltare silenziosamente le richieste, rispettandole fin dove possibile, come dico sempre fino al limite dell’errore, lasciando il doveroso spazio al gusto del cliente e soprattutto al recupero dei numerosi pezzi di arredo già in loro possesso.
In alcuni elementi del progetto non ho potuto fare a meno di proporre però delle soluzioni un pizzico fuori dall’ordinario, non tanto per il ‘vezzo’ di ‘firmare’ l’intervento, quanto per la voglia di fargli capire come un corretto progetto di interior può dare al contesto quello spunto in più che rende anche il semplice rientro quotidiano casa, più emozionante.
E’ così che proprio l’ingresso è divenuto il protagonista indiscusso degli esiti dell’operazione, caratterizzato in maniera inequivocabile dalla lunga parete rivestita con una superficie 3d a disegno capitonnè, che opportunamente ‘lavata’ dalla morbida luce naturale o dagli accenti di quella artificiale, fascia in maniera morbida il locale.
Un percorso a chicane smista quindi al grande soggiorno, transitando davanti allo studio delicatamente diaframmato da un doppio pannello scorrevole in cristallo su struttura metallica; troviamo quindi prima il salotto e poi la zona pranzo, anche questa caratterizzata da un secondo elemento silenziosamente molto contemporaneo, pur nella classicità del disegno: un rivestimento in parati di nuova generazione spudoratamente ispirato a temi della classicità, che opportunamente scalati e stralciati, quasi rinvenuti sul posto, connotano lo sperone murario che sfora in soggiorno per dar più spazio alla retrostante camera da letto.
Sempre dal soggiorno si accede alla comoda cucina in linea su fronti contrapposti con inclusa zona snack; il locale cucina sintetizza in maniera limpida il lavoro a due mani fatto con la padrona di casa, che se si è affidata alle scelte progettuali per quanto riguarda il tipo allestimento, semplice, lineare e tutto giocato sul modulo 60 cm, tra finiture materiali e accessori ha dato concretezza al suo gusto, definendo rivestimenti ceramici e modello di cucina.
Per il resto la casa prevede tre camere da letto (due per i figli, arredate ovviamente in maniera più informale, e quella matrimoniale dei genitori parzialmente risolta con pezzi di recupero dalla precedente abitazione fusi con il nuovo armadio ad ante scorrevoli) e due bagni, entrambi risolti con pezzi sanitari, lavabi e rivestimenti ceramici dal sapore country/retrò, nello stile idealizzato dalla Committente.
Matrice comune a tutta l’abitazione, la comoda pavimentazione in gres porcellanato a simulare il disegno Versailles di un antico parquet, che opportunamente alternato a zone finite con una più semplice tolda di nave, caratterizza insieme alla zoccolatura alta e modanata tutta la casa, chiudendo quel concerto di finiture e scelte stilistiche tutte incentrate su una coerente immagine un po’ morbida, molto classica, ma sicuramente vivacizzata dall’intrigante parete capitonnè.
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