Centro di Estetica - Via Merulana

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Era volont� del cliente realizzare un centro di estetica che avesse un forte impatto comunicativo, in cui il fruitore potesse ricevere immediatamente un messaggio di efficienza, attualit� e ricercatezza.
Il contenitore in cui si sarebbe dovuto agire � all�interno di un edificio storico e per di pi� vincolato.
La Sovrintendenza ha rappresentato un ostacolo non facilmente superabile. Il volume in argomento, si trova al primo piano di un�appendice costruita nei primi decenni del secolo scorso, in un palazzo patrizio di Roma.
L�idea progettuale scaturisce dalla elaborazione schematica della sagoma dell�occhio, organo della vista che pi� di qualsiasi altro senso ci collega univocamente alla realt� recepita in ogni sua sfaccettatura. L�occhio ci garantisce la percezione dello spazio e dei colori che lo raffigurano. In senso lato il concetto di Estetica ci ha portato a formulare, al proposito, una sagoma planimetrica distributiva che scaturisse dalla fisionomia di un occhio. Fisicit�, senso dell�apparire e del mostrarsi, sono stati argomenti che hanno dettato le linee compositive dell�intervento. Tutto in esso pu� far riferimento a forme antropomorfe e fluide in cui le angolazioni forzate sferzano raggi visivi che inquadrano prospettive accentuate, che garantiscono all�osservatore spunti emotivi diversificati e repentini. Quasi un caleidoscopio di emozioni percettive e visive che creano nel fruitore un senso di meraviglia ed allo stesso tempo di soddisfatta ammirazione. Il volume triangolare in cui � ubicata la scala di accesso, a sua volta triangolare, vedeva, nella prima stesura del progetto, il disegno della parte terminale dell�occhio l� dove si trovano le sacche lacrimali. L�intento era quello di smontare l�attuale scala e renderla di forma ellittica, cos� come appaiono appunto i due piccoli rigonfiamenti delle sacche lacrimali. Liberando le pareti dalla fisionomia della scala, si voleva realizzare sulla parete di destra, alta pi� di nove metri, una composizione artistica a rilievo su cui potesse scorrere l�acqua in modo radente, che a cascata sarebbe precipitata dal piano superiore dopo aver attraversato diagonalmente tutto l�ambiente, al di sotto del camminamento di vetro. Questa idea si � dovuta abbandonare quando la Sovrintendenza ha imposto di non toccare alcuna struttura portante preesistente. Da ci� l�idea di cambiare la balaustra e di trattare comunque la parete principale del vano scala, con un intervento artistico sicuramente motivato dalle nostre indicazioni. Questa grande superficie � stata interpretata in maniera ironica come un casellario espositivo di diverse textures. L�insistenza della committenza ad ottenere all�interno del centro, finiture di pelli maculate, ha innescato in me una reattivit� ironica e beffarda, che ha portato a caratterizzare alcuni elementi molto rappresentativi con finiture animali�res.
Le campiture cromatiche della parete della scala, scaturite sempre dall�incrocio dinamico di linee oblique, sono state interpretate con giochi di cromatismi complementari, per risaltarne maggiormente l�aggressivit� e l�impatto visivo. Cielo, terra, sole, pelli animali, sono proposte con soggettiva interpretazione.
A piano terra troviamo la reception. Al primo piano: attesa, accoglienza, amministrazione, hair-dresser, trattamenti medicali, trattamenti abbronzanti, trattamenti estetici, cromoterapia, aromaterapia.
Tutta la struttura � realizzata con tecnologia Knauf posizionata su pavimento galleggiante in modo che possa essere rimossa senza grossi dispendi di energie, lasciando intatto il contenitore.
Particolare attenzione � stata prestata agli apparecchi di illuminazione, alcuni dei quali pur di serie, sono stati chiesti su misura. Il bagno ospiti � racchiuso in tre cilindri personalizzati sempre con textures animali�res. Il segno del camminamento luminoso, in vetro a forte spessore retro-illuminato, � rafforzato superiormente dall�altro segno luminoso continuo, inserito nel controsoffitto. Fibre ottiche e luminescenze tra le partiture cromatiche caratterizzano il vano scala.
Foto: Andrea Zani