Dal “non più locale” di prima al “nuovo” di domani.
Quando abbiamo incontrato per la prima volta Mimmo Bari e Giampaolo Oriolo, soci fondatori di SUD, ci siamo ritrovati in un locale dismesso, con sedie e divani accatastati, tavoli impilati, pareti di un bianco ingiallito, un banco bar sguarnito e un'intera cucina da pianificare; l'unica cosa che avevamo in (sovr)abbondanza era la luce artificiale.
È nata così, nel caos, questa piacevole e stimolante collaborazione; non seduti al bar, ne in un locale vuoto, eravamo nel "non più locale" di prima, pronti a carpire impulsi e intenzioni di ogni tipo per pianificare il progetto del "nuovo" di domani. Le idee e le proposte nate da quella lunga conversazione sono state così tante che é stato impossibile realizzarle tutte. Le uniche certezze erano la volontà, da parte nostra e dei clienti, di mettere in moto la macchina e la necessità di realizzare un luogo diverso dal solito. Avevamo un locale intero da metamorfizzare, da stravolgere, da ridurre all'essenziale e da rimettere in piedi.
Focalizzate le esigenze e definito il tema, ci siamo volutamente allontanati dalle estreme atmosfere luminose total white e dal ristorante canonico, bypassando ogni tipologia di locale, ragionando per funzioni, con l'obiettivo di avvicinare la cucina di qualità ad un ambiente di qualità e, al tempo stesso, di realizzare un luogo di incontro poliedrico.
Abbiamo definito il layout scegliendo di distinguere in modo evidente le zone operative (banco bar, cucina e percorsi) poste agli antipodi della struttura, da quelle di fruizione situate al centro del locale, con l'intento di fondere l'idea di american bar con la ristorazione tipica mediterranea. Dal punto di vista illuminotecnico, questa distinzione è stata evidenziata diversificando intensità e tipologia di illuminazione, concentrandola dove più era necessaria.
Volevamo trasmettere l'idea di alternativa, di luogo politematico in cui è possibile scegliere se essere seduti e godersi una cena intima con della buona musica di sottofondo o stare in piedi appoggiati ad uno dei grandi banchi alti ascoltando una band che suona live. Volevamo un luogo camaleontico (o mutevole), che si adattasse ad un calendario di eventi caleidoscopico, un locale in cui la musica potesse essere "gustata" in tutte le sue forme, con un contorno artistico degno di nota.
Il risultato è SUD, un locale dal design minimal industrial, caratterizzato da linee pulite, colori scuri e luci soft concentrate su tavoli e banchi, accorgimenti mirati a nascondere il superfluo e ad enfatizzare i sensi per meglio apprezzare i cibi serviti e la musica diffusa, mantenendo allo stesso tempo un'atmosfera intima, come se ogni tavolo, ogni seduta, ogni bancone fossero un piccolo ambiente nell'ambiente.