Una gemma turchese nel cuore del bosco: una chiazza di acqua trasparente che riscrive, in chiave contemporanea, la leggenda delle fonti celebrate dai miti italici. Non è una sorgente ma una piscina, realizzata a completamento di una casa colonica in località Prataglia, in provincia di Grosseto, a metà strada tra la campagna e il mare. Roselle, una delle storiche capitali degli Etruschi, non è lontana: e dal centro della vasca increspata dal maestrale lo sguardo scivola sulla Maremma fino alle coste del Tirreno. Incastonata “su misura” in un dislivello che la rende del tutto invisibile, la piscina ha una forma rettangolare netta e il bordo a sfioro mascherato da sassi che, come puntualizza il progettista, l’architetto Giuseppe Chigiotti, «permette all’acqua di rispecchiare il paesaggio circostante senza creare fratture col panorama». Il gioco di altezze del pendio ha consentito di creare diversi livelli: nella zona più bassa sono state ricavate la pool house e le docce, sopra ci sono il solarium e una sorta di ruscello che ospita piante e pesci d’acqua dolce e nasconde i filtri di depurazione e, ancora più su, una cascatella che solletica la superficie generando riflessi luminosi e sonori. La struttura, in cemento armato tinto con una sfumatura chiarissima, è rivestita con lastre di pietra d’Oriente, quasi a cercare un dialogo con le severe vestigia della città etrusca. Stagione dopo stagione, la natura ha fatto il resto: tamerici, ulivi e cipressi si sono avvicinati all’acqua e ora l’avvolgono in un abbraccio di profumi, di verde e di silenzio.