Casa Capece_Venanzi è una casa suburbana; una casa nata nella conurbazione diffusa della costa adriatica in una delle possibili aree di una città qualsiasi nel segmento tra Ascoli e Pescara.
Un’area “intermedia”, (apparentemente) “senza qualità”, un lacerto di terra rimasto senza costruzioni all’attacco tra la pianura e la collina, in un brano di città in cui il tessuto urbano presenta le prime “smagliature”.
L’idea progettuale è quella di costruire un edificio con un orientamento completamente rivolto verso la collina, collina che viene vista come una sorta di “mare” verde su cui affacciarsi.
L’impianto è definito da uno sviluppo in sezione su tre livelli:
_ livello interrato completamente scavato nel terreno: un patio interno è l’elemento intorno al quale si organizzano gli spazi, costruendo un gioco di traguardi tra gli spazi interrati/il tetto giardino/l’area giorno(pt)/il volume sospeso del piano secondo.
_primo livello/piano terra: è la parte collettiva dell’edificio, dove una grossa vetrata scorrevole segna il confine tra il tetto giardino scoperto e l’area giorno coperta. Lo spazio ruota intorno ad una scala metallica lamellare che connette con il piano primo.
_Il piano primo: accoglie le camere e gli spazi privati dell’edifcio (bagno/sauna, palestra, studio).
L’argomento compositivo principale è giocato sulla metafora della trasposizione macroscalare di un pezzo del gioco del tetris.
I due volumi contrapposti mettono in scena le due parti dell’edificio e ne denunciano la diversità di uso con un duplice trattamento materico : un basamento rivestito in pietra con un volume di intonaco bianco.
Il basamento in pietra è “tagliato” sul fronte ovest da una vetrata a tutta altezza, mentre il volume stereometrico sovrapposto al piano terra presenta una trama di bucature di forma libera e circolari.
La serie di bucature libere sono, inoltre, la trama del disegno dei pannelli in alluminio che schermano le grosse bucature sud-ovest e che “slittano” al piano terra disegnando recinzione, cancello e sistemi di chiusura.
La luce è uno dei materiali del progetto. Il sistema di bucature ritagliate nella muratura e nel solaio di copertura disegna, durante il giorno, le ombre e le luci portate all’interno del volume del secondo piano; al piano terra la luce inonda tutti gli spazi. Di notte un sistema di illuminazione a led (gestiti da un controller) definisce una serie di “sfondi” che trasformano il fronte vetrato del piano primo in una parete luminosa/schermo.
Nel gioco dei contrari, sulla parete vetrata (luminosa) si appoggia a sbalzo il volume del piano primo.
Design Team: Giovanni Vaccarini Architetti con Laura Marini, Lucia Tomeo