Il progetto che vi presentiamo oggi è un esempio non solo del più eclettico design contemporaneo ma anche della filosofia stessa del brand che lo commercializza. Il design firmato Duffy - compagnia londinese fondata nel 2002 dall’allora neolaureato designer Christopher Duffy - è contraddistinto da un approccio che combina arte e funzionalità andando a giocare principalmente con i concetti di gravità, geometria e illusione. Uno stile unico e subito riconoscibile che oggi scaturisce non solo dalla mente del fondatore ma anche dalla creatività del team di designer che lo affianca, nonché dai produttori che permettono di trasformare i progetti in veri oggetti di design. Attento sia all’impatto ambientale che alla promozione dell’artigianato locale inglese, Duffy si serve prevalentemente di materiali eco-friendly tra cui in primis legno sostenibile. La sedia Monolith racchiude in sé tutte queste caratteristiche, a partire da geometria e forza di gravità.

Il prodotto infatti è costituito da un monolito reso semitrasparente dal polimetilmetacrilato, che appare costantemente in bilico su altri due monoliti adagiati l’uno sull’altro. Grazie al gioco di trasparenze, la sedia è caratterizzata da un forte aspetto geometrico dato dalla tinta forte e monocromatica della struttura di ciascun monolito, composta in acciaio smaltato. Disponibile in diversi colori e finiture, con una particolare attenzione ai materiali sostenibili, la Monolith Chair è alta 75 cm e larga e profonda 55 cm, e viene fabbricata a mano da artigiani locali, con la possibilità di chiedere finiture su misura che incontrino il gusto dei clienti e l’interior delle loro case. Una volta ordinata, la sedia viene ultimata entro 12 settimane, diventando un pezzo quasi unico e sicuramente inimitabile con cui arricchire un salotto, uno studio e persino un ufficio particolarmente di carattere. Situato nell’East End di Londra, la zona notoriamente più creativa della città, Duffy unisce giocosità e studio formale, per un risultato unico.

INFO: www.duffylondon.com

PHOTO COURTESY: Duffy London; Tom Oxley Photography