È in una moshav, in un tipico villaggio israeliano, cioè, che l’architetto e designer Rotem Guy dimostra come un progetto di interior design può letteralmente trasformare un’abitazione, senza stravolgerla. Certo, se di progetto di interior design pensato, studiato, fatto su misura e realizzato con gusto e capacità si parla, come in questo caso, come in questa moshav.
Rotem Guy, un nome da tener d’occhio nel settore, un talento made in Porat, la sua cittadina di origine, posizionata a nord di Tel Aviv, si trova di fronte a una casa costruita nel 1951 per una famiglia ebrea proveniente dalla Libia. Una casa piccola, semplice, impostata e arredata secondo il tipico gusto ebraico degli anni Cinquanta. Con il tempo, il crescere della famiglia e il successivo cambio di inquilini, l’unità originaria diventa stretta in tutti i sensi: nelle dimensioni, nell’impostazione, nello stile. Di qui lo spunto dei nuovi proprietari di casa, un cuoco e un designer, di procedere con il restyling. Di qui l’intervento di interior design di Guy.
L’interior design di Rotem Guy si presenta a casa (sua)
Con il progetto a house in a moshav l’architetto e designer israeliano mostra come un’abitazione tradizionale degli anni Cinquanta può trasformarsi in moderna casa del Terzo Millennio
La superficie viene ampliata – oggi è di 100 metri quadrati - con l’aggiunta di locali. I vecchi ambienti si trovano così a stretto contatto e in forte contrasto con quelli nuovi. A renderli armoniosi è il genio dell’architetto che sembra intrecciarli, enfatizzando le diversità. Un esempio? Il pavimento in travi di legno grigio originario viene mantenuto intatto e affiancato a delle piastrelle nivee, usate come rivestimento a terra delle aree nuove.
Il risultato è un accostamento interessante double-color simile a un corridoio, un tappeto grigio che accompagna lungo l’entrata, attraversa l’intera casa, delimitando il passaggio dal living, dalla cucina, dallo studio, dalla camera da letto e dal bagno. Questi locali rispettano nella vocazione quelli che c’erano in principio – dove c’era la cucina, è rimasta la cucina, idem per living, studio e tutti gli altri, cambiano, invece, nell’aspetto, diventano moderni. Come? Piastrelle, ceramiche, mobili in acciaio, tavoli e sedute di design. Complementi in acciaio dal tocco industriale, lampadari fatti a mano di impronta locale, sedie dalle linee essenziali e dal colore arancio acceso. Tocchi di estro, mosse di stile, scelte audaci. A corredarle, pezzi d’antan, come scaffali e persino libri di vecchia data.
Dal mix, ecco che prende forma una casa moderna, interessante, funzionale. Dal sapore autentico e contemporaneo. Una casa che era dei nonni di Guy. Una casa che per lui sa ancora di casa e che per noi sa di grande interior design (er).
INFO: http://rotemguy.com/
PHOTO COURTESY: Yoav Peled / Peled Studios