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Una luce che fa bene al cuore e agli occhi? A Euroluce 2013 arriva il design sudamericano di LUM che illumina gli ambienti.

Il progetto arriva dal Cile, dall’idea dell’Architetto e designer Estefania Johnson e dalle mani artigiane dei carcerati della prigione Colina di Santiago. Il risultato è un prodotto sostenibile, equosolidale e capace di esportare nel mondo le competenze artigiane locali sfruttando una materia prima riciclabile al 100%: il rame.

LUM non è una lampada, ma un rivestimento da parete che si appende come un quadro, semplice da montare, e che trasforma le stanze rivisitando il concetto classico di luce. Da oggi alle classiche lampade a stelo da terra, a quelle appese ai soffitti e alle un po’ desuete abat jour dovremo fare l’occhio a pannelli componibili in fogli di rame che modificano l’arredamento di ogni stanza posizionandosi su pareti  e soffitti di ogni angolo della casa.

Il tutto con la possibilità di personalizzare il colore, la lucidatura e le sfumature e consapevoli che  questo materiale non si degrada con l’ossidazione ed è adatto anche ai fanatici dell’igiene perché rimuove il 99,6% dei microrganismi in appena due ore di contatto.

Un lavoro che fa bene davvero perché permette il reinserimento nella società di alcuni detenuti che imparano una professione diventando responsabili della produzione dei pannelli e delle lampade riuscendo così a rompere i pregiudizi e permette loro di connettersi con la realtà che li circonda.

Il metodo classico passa di moda e lascia spazio all’innovazione arrivata alla Design Week dal Sud America.


INFO: http://www.qstudio.cl/

PHOTO COURTESY: QStudio 


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