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Boda Horak: il design? Tutto intorno a noi
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Qual è il suo materiale preferito per produrre un oggetto di design? Perché?
Il metallo, perché può essere modellato e manovrato facilmente concedendomi una grande libertà creativa. Ultimamente prediligo anche il vetro, sia soffiato che soffiato e tagliato. Il suo vantaggio è di avere una superficie che non necessita ulteriori trattamenti o modifiche. Lo si percepisce dai miei lavori.

A chi si è ispirato durante la sua carriera?
All’inizio ad Alvaro Alto, poi a Ettore Sottsass Jr. e Ron Arad; ora invece ammiro molto i lavori di Jaime Hayon.

Secondo lei qual è il futuro del design? C’è ancora spazio per l’innovazione?
Il futuro del design non mi preoccupa: progredirà sempre insieme alle nuove tecnologie e questa accoppiata garantirà il sorgere di nuove forme e valori funzionali. Il futuro del design è dunque roseo e continuerà a influenzare le nostre vite poiché il design è onnipresente, è intorno a noi e ci circonda letteralmente.

Cosa ci dice della sua casa? Ha puntato più sullo stile o sul comfort? Ha progettato la sua casa dei sogni?
La nostra casa è stata costruita nel 1929 e l’abbiamo completamente ristrutturata nel 2001. È una casa con molto stile e per quanto riguarda il design ho fatto il possibile per rispettare la sua identità originaria, aggiungendo dunque elementi di quegli anni. Allo stesso tempo ho provato a raggiungere un risultato più contemporaneo e di design pur conferendo all’interior un’atmosfera coerente con quell’epoca. Circa cinque anni fa ho disegnato la mia casa ideale: per ora il progetto non è uscito da quei fogli e credo che resterà lì.

Qual è la principale differenza tra l’architettura contemporanea europea ed extra europea?
Oggi il mondo è sempre più interconnesso, e le tecnologie moderne avvicinano tra loro i professionisti di tutto il globo. Per questo motivo credo che l’architettura abbia un carattere mondiale seppur con qualche differenza territoriale tra nord, sud-est e occidente. Ciò porta architetti fenomenali come Zaha Hadid, Frank Gehry o Jean Nouvel a poter completare progetti in ogni parte del mondo.

Quanto è fondamentale la tecnologia nel panorama del design contemporaneo?
La tecnologia è, è stata e sarà sempre cruciale per modellare i materiali e per ottenere nuovi metodi, ispirazioni e approcci al processo creativo.

Cosa suggerirebbe ai designer emergenti?
È difficile, se non impossibile, dare consigli a livello generale. Ognuno di noi è una personalità che crea e si forma in un contesto specifico da cui di certo viene influenzato. Generalmente dunque il mio consiglio è: “Guardatevi attentamente intorno, imparate dalla storia, rispettate la tradizione ma allo stesso tempo date spazio a ciò che è nuovo e che rappresenta una fonte di ispirazione per il vostro campo a livello globale”.

Qual è il segreto del suo successo?
Anche a questa domanda non si può rispondere genericamente. I miei segreti sono talento, diligenza, ambizione, le persone conosciute durante la carriera, la fortuna e anche le crisi che – superate – mi hanno reso più forte.

INFO: www.bodahorak.com

PHOTO COURTESY: Boda Horak Studio


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