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Alessandra Meacci: il design che si anima
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Cosa ti ha spinta ad avvicinarti a questa professione?
Per me l’interior design è complementare alla progettazione architettonica: ti dà la possibilità di entrare in una dimensione più intima del progetto, di coniugare colori, forme e materiali per creare “un’atmosfera”. È un mondo ricco di sfumature dove è possibile azzardare e sperimentare.

Cosa non deve mai mancare nell’interior design di un appartamento?
La personalità è essenziale in una casa. In un nuovo progetto di interior design parto sempre dal carattere e dagli interessi di chi la abiterà, per capire quale deve essere il taglio da dare ad ogni singolo ambiente.
Le passioni, la storia, i luoghi di ciascuno… sono cose che per me è importante ritrovare tra le righe del progetto, rimandi magari vaghi e appena accennati ma che conferiscono quella determinata sensazione. Una volta trovato il “mood” adatto a ogni spazio, ogni scelta va da sé.
Un ruolo fondamentale è rivestito dalla luce naturale: io cerco di inserire nei miei progetti elementi di arredo e tramature che “vivano” del loro rapporto con la luce, che cambino a seconda di come la luce li investe facendo si che l’ambiente abbia un aspetto diverso nell’arco della giornata.

Cosa, invece, è cruciale quando si parla dell’interior design di un negozio?
Uno spazio commerciale deve essere fortemente caratterizzato.
Oltre a essere necessariamente funzionale e versatile, l’interior design di un negozio deve essere incisivo: deve raccontare un “storia” al cliente, deve costituire un’esperienza in maniera che io associ il prodotto ad una certa idea, e preferisca quindi comprarlo qui piuttosto che da un'altra parte… Analogamente alla logica dei brand di moda.

Quali sono i tuoi designer di riferimento?

Amo moltissimo designer come Eero Saarinen , Charles e Ray Eames e Mies Van Der Rohe, che hanno fatto la storia. Attualmente seguo con grande passione il lavoro di Patricia Urquiola.

Cosa rende i tuoi oggetti di design unici e riconoscibili?
Mi piacciono gli oggetti che non si esauriscono alla prima occhiata, ma che ad ogni sguardo rivelano una sfaccettatura nuova e ci sorprendono con un'immagine diversa, a seconda dell'ora del giorno, dell'angolazione della luce, della posizione da cui li guardiamo .
Come designer il mio obbiettivo è creare oggetti che interagiscano con l'ambiente in cui si trovano, che si "animino" con la luce, disegnando lo spazio con la trama delle ombre che proiettano e facendolo vibrare con i loro continui riflessi.

Quali sono i tuoi materiali preferiti e perché?

In questi anni ho lavorato soprattutto con le materie plastiche, di cui apprezzo la luminosità e la versatilità; al Fuorisalone 2014 ho presentato una serie di progetti in RADIANT, materiale che ha una peculiare iridescenza, con cui mi sono divertita a rendere gli oggetti dei veri e propri “caleidoscopi” cromatici. Sono molto affascinata anche dai materiali naturali, soprattutto il legno, e sto lavorando a dei progetti dove l’oggetto di design viene impreziosito dalle sue venature e tramature naturali.

INFO: www.alessandrameacci.it

PHOTO COURTESY: Alessandra Meacci


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